La Rithmomachia è un gioco medievale, una sorta di scacchi con i numeri. Secondo lo storico Peter Mebben, la più antica testimonianza scritta dell’esistenza della Rithmomachia risale all’anno 1030, a Würzburg, nell’attuale Germania: fu redatto un testo di successioni numeriche per una competizione tra le scuole delle cattedrali di Worms e Würzburg (un equivalente delle odierne Olimpiadi di Matematica o Campionati di Giochi Matematici); sulla base di questo testo il monaco Asilo creò un gioco utile agli studenti per imparare la dottrina esposta nel “De institutione arithmetica” (ca. 505) di Boezio, che riprendeva gli insegnamenti pitagorici e che era il fondamento dell’aritmetica medievale.
Nacque così la Rithmomachia, chiamata anche Arithmomachia, Rythmomachia e con altri nomi simili. Il nome è di derivazione greca: la prima parte è un gioco di parole tra ἀριθμός (arithmos, “numero”) e ῥυθμός (rhythmos,“ritmo”, “proporzione”); la seconda parte, μαχία (machia), significa “battaglia”. Dunque, Rithmomachia significa “battaglia delle proporzioni numeriche”. Era insegnato addirittura in alcune università, ed era conosciuto anche come Ludus philosophorum (“il gioco degli intellettuali”). Fra l’XI e il XII secolo la Rithmomachia si diffuse in Germania e in Francia, e fra il XII e il XIII secolo anche in Inghilterra. Nacquero cosí diverse varianti del regolamento originale.
Il gioco è, agli occhi di un giocatore moderno, molto lungo, complicato e addirittura mal strutturato. E questo vale per tutte le varianti storiche che ci sono giunte. Per la mostra laboratorio Ludyssea ho provato a creare una versione moderna e piú giocabile, ma al tempo stesso cercando di mantenere il piú possibile le regole originali: ad esempio, come tavoliere ho scelto 8×9 e non 8×16, in quanto esiste una versione 8×9 del 1514. Ho inserito il paracadutaggio dei pezzi (come negli shogi o scacchi giapponesi) perché esisteva in alcune varianti. L’unica cosa che ho effettivamente cambiato (restando pur sempre nella filosofia del gioco) è il metodo di cattura, perché tutte le varianti storiche danno esiti ingiocabili. Ho chiamato questa versione moderna “NeoRithmoMachia”.
Questo gioco è stato testato da vari giocatori esperti e soprattutto da centinaia di visitatori di Ludyssea dal 2010 a oggi (2013). I risultati sono stati sorprendenti, poiché il gioco ha attirato ed è piaciuto moltissimo, nonostante sia chiaramente un gioco difficile. Non piú lungo e difficile degli scacchi comunque, una partita puó durare dai 30 ai 90 minuti, e le regole non sono poi molte.
Pubblico qui di seguito il regolamento. Se lo provate, inviatemi i vostri commenti!
NeoRithmoMachia-regolamentoInItaliano.pdf
Sitobibliografia
Boethius – De Institutione Arithmetica (505) – sito
Mebben, Peter. Die Arithmomachia des Abraham Ries und weitere neuzeitliche Überlieferungen der Rithmomachie (Board Game Studies 1999) – sito
Fedi, Alessandro (Assoc. Terra di Prato). Rithmomachia ovvero il Ludus Philosophorum (2007).
Núñez Espallargas, José – LA ARITMÉTICA DE BOECIO Y LA RITMOMAQUIA (2004) – sito
Holl, Alfred – 2005 – Spiel mit Zahlen
Jaquet, Daniel – Rire, se distraire et s’amuser au Moyen Âge (2007) – Rithmomachia 9×8
Necek, Michelle – A Thesis On Rithmomachia – 1998
Club Venezolano de Rithmomachia – Universidad Central de Venezuela
http://symbolaris.com/applet/Rhythmomachia.html
http://aritmomachia.blogspot.com/
RHYTHMOMACHIA (1987) by Illmer, Detlef & Gädeke, Nora, & Henge, Elisabeth & Pfeiffer, Helene & Spickler-Beck, Monika. ISBN 3880343195.
Boissiere’s Pythagorean Game, John F. C. Richards, Scripta Mathematica 12, 1946:177-217.