Come ormai tradizione negli anni dispari, durante il festival ci sarà la finale del cimento Cogita. Quest’anno la giuria, (composta da Alberto Menoncin, Cesco Reale, Fabrizio Aspesi, Roberto Saranga e Samuele Nimis) ha avuto un lavoro più oneroso del solito, con ben 13 giochi da esaminare.
Peraltro, le valutazioni alla fine sono state piuttosto serrate, soprattutto a ridosso del podio.
Abbiamo già anticipato i nomi dei tre finalisti, e come da tradizione ci asterremo da commenti fino alla finale: li rammentiamo:
1. Dama Fuoristrada di Guido Albini
2. Girotondo di Calro Frittoli
3. Aritmo, di Damiano Marzotto
Vogliamo invece lasciare qualche commento su altri tre giochi, che appunto si sono piazzati di poco alle loro spalle, e che hanno suscitato l’interesse della giuria.
Partiamo da Tre Corone, del prolifico Frittoli, che ha colpito per la chiarezza adamantina delle regole, e per la teorica fluidita di gioco, cui però fanno da contraltare un forte rischio di “paralisi da analisi” ( e di conseguenza lunga durata) e un’aderenza al tema solo “di facciata”.
Una menzione merita anche “scacco al dado”, sempre di Frittoli, un gioco elegante e affascinante, ma anch’esso fortemente penalizzato da una durata eccessiva e forte rischio di loop.
Infine accattivante e divertente è parso “il dado è tratto” di Jacopo di Carlo, tuttavia la non indifferente componente aleatoria è stata giudicata eccessiva da diversi giurati. Inoltre ha giocato a sfavore la scarsa interazione. Difetto quest’ultimo, presente in diversi dei giochi proposti, cosa che ha suscitato qualche riflessione fra i giurati.
Appuntamento comunque a fine luglio, quando la griglia di partenza sarà rimessa letteralmente in gioco.